Analisi e Restauro
Per la costruzione della volta, secondo una antica tecnica, venivano legate con canapi e inchiodate le arel-le al di sopra della complessa centinatura: in cantiere si chiama con il termine "arella" una membrana formata da sottili canne di palude accostate e tenute saldamente con spago intrecciato. All'intradosso, lo spessore del soffitto viene poi formato rinzaffando gesso sulle canne, a più passate, e rifinendo la superficie con calce e gesso, su cui sarebbero poi state dipinte le figurazioni del pittore Pietro Mariani di Castelleone.
L'architetto restauratore Paolo Favole riassume in tre punti i criteri di restauro che hanno guidato il suo lavoro: 1. rispetto, quindi conservazione dell'opera; 2. rivitalizzazione della struttura; 3. recupero della precisa immagine stilistica della parte prospicente la platea attraverso un restauro conservativo e filologico.
Gli interventi di restauro sono stati quindi soprattutto mirati al ripristino delle strutture originali quali le decorazioni dei soffitti, dei palchi, dell'atrio, del Ridotto e delle scale, il restauro delle balaustre e delle colonne dei palchi, il ripristino del golfo mistico.
La parte strutturale del teatro, cioè le fondazioni, le murature, i solai, le volte, è risultata abbastanza sana per cui non sono state eseguite operazioni di consolidamento salvo che per gli impalcati di sostegno dei corridoi dei palchi a struttura lignea.
Sono state operate scelte distributive che hanno portato all'eliminazione del locale adibito a dirczione per recuperare maggiore spazio antistante la biglietteria, è stata trovata una nuova collocazione al locale guardaroba e riorganizzato il locale bar a livello della sala del Ridotto.
Sono stati eseguiti lavori di sostituzione degli intonaci, dei rivestimenti, dei pavimenti, dei serramenti, degli impianti di riscaldamento, idraulico ed elettrico.