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Heina e il Ghul

Coop. Teatro Laboratorio
regia di Mario Gumina
testo di Abderrahim El Hadiri

Nelle cucine del palazzo dello sceicco Abdelhamid si sta preparando un grande pranzo per festeggiare il ritorno di Heina, sua figlia, da tutti ritenuta morta. Il cuoco, sorpreso nel suo lavoro, racconta al pubblico in lingua araba come Heina sia stata rapita dal Ghul, il mostro di farina, e come suo padre lo sceicco, grazie ai consigli del mago Majdoub, abbia sconfitto l’orrenda creatura e salvato la propria figlia dalla schiavitù del mostro. La storia di Heina rapita dal Ghul offre l’occasione per addentrarsi nel mondo arabo, tra lingua, cultura e tradizioni culinarie. Gli oggetti che il cuoco utilizza per raccontare la storia sono gli ingredienti del cous-cous; i gesti che hanno descritto le vicissitudini di Heina si sono sovrapposti ai gesti della preparazione della ricetta. Arte affabulatoria e gastronomica si intrecciano amabilmente in un crescendo di sapori africani e tensione narrativa. Terminato il racconto il cuoco invita tutto il pubblico a mangiare il cous-cous per partecipare alla festa dello sceicco; un momento conviviale che è soprattutto incontro immediato tra due popoli e due culture ancora separate da vecchi rancori ed antiche ferite.


HEINA E IL GHUL (tema della fiaba)

C’era una volta uno sceicco chiamato Luce della Giustizia; un giorno conobbe una donna di grande bellezza, Fatna, se ne innamorò e di lì a poco la sposò. Il loro matrimonio fu rallegrato dalla nascita di sette figlie. Disgrazia si abbatté sulla loro casa: Fatna improvvisamente si ammalò. Lo sceicco, disperato per la scomparsa della moglie adorata, versò fiumi di lacrime. Ma non passò molto tempo ed egli conobbe un’altra donna, Zaia. Abbagliato dalla sua bellezza se ne innamorò e volle sposarla.Zaia si mostrò lieta di accettare la proposta dello sceicco, ma quando scoprì che questi aveva ben sette figlie pose una terribile condizione: avrebbe sposato lo sceicco solo se questi si fosse liberato delle figlie. Lo sceicco caricò le figlie amate su un carro e, con il cuore oppresso da dolore, le portò nel deserto e le abbandonò. Venne la notte e le sette ragazze, sole e indifese, tremavano per la paura. D’un tratto ecco alzarsi un forte vento, avvolto da una nuvola di sabbia, con urla terribili, apparve il Ghul, un mostro crudele.
Il Ghul afferrò le fanciulle e, senza alcuna pietà, una per una le divorò. Stava per succedere anche ad Heina, la più piccola, quando la dolce voce di lei lo fermò; colpito dalla bellezza del suo canto il mostro decise di salvare la vita alla ragazza.
Il giorno successivo il mostro mise Heina in un sacco e, caricatola sulle spalle, si diresse verso la città vicina dove si teneva un grande mercato. Qui giunto si travestì da mercante e iniziò a richiamare la gente per mostrare la bellezza della sua mercanzia. Quando vide che intorno al suo banco si era radunata una piccola folla aprì il sacco e, sotto gli occhi meravigliati di tutti, ne uscì Heina. La gente era affascinata dal canto dolcissimo di Heina, nessuno riusciva più a muovere un passo. Con un urlo terrificante il Ghul si gettò sulla folla e saziò la sua fame di carne umana. Dalle finestre di un alto palazzo lo sceicco Luce della Giustizia vide tutta la scena e riconobbe la figlia adorata che credeva ormai morta. Subito si mise in cammino verso la grotta dove abitava il mago Majdoub e lo pregò lungamente perché lo aiutasse a liberare Heina dalle grinfie del mostro. Il mago preparò una pozione portentosa. La affidò allo sceicco e gli insegnò la formula magica da pronunciare. La notte stessa lo sceicco raggiunse la tana del Ghul, dove il mostro giaceva addormentato. Lo sceicco rovesciò il liquido bollente sul corpo del Ghul; il mostro si dibatté tra urla terribili e dopo poco morì. Heina poté riabbracciare il padre e insieme tornarono al palazzo dove fecero una grande festa e vissero per lunghi anni felici.



• Scuola Primaria classi 4^ e 5^
• Scuola Secondaria di primo grado tutte le classi
• Durata:60 minuti circa

 

Il Teatro Sociale ringrazia

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