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Oltreibanchi 2006 - 2007

oltreibanchi

Oltreibanchi
Rassegna di teatro per le scuole
Stagione 2006/2007

 





Giovedì 9 novembre 2006 ore 10
Venerdì 10 novembre 2006 ore 10

Compagnia Roberto Corona 
C€NT’S
Di e con Roberto Corona e Silvia Briozzo
Collaborazione registica Claudio Raimondo
Collaborazione artistica Marcello Magni
Liberamente ispirato a Millions di Frank Cottrell Boyce

“Il denaro non fa la felicità e di sicuro non la compra.
Ma in compenso può comprare:
1434 bici BMX modello Shogun nude,
15291 scatole di Monopoli da viaggio,
18816 pizze..”

Se trovassimo una borsa piena zeppa di soldi, ma tanti, tanti, tanti, cosa ne faremmo?
Diventare improvvisamente ricchi…
Ormai siamo invasi dall’immagine della ricchezza fine a se stessa, un paradiso dove non si pensa, dove tutto è permesso, dove tutto si può comprare per essere più felici e potenti. Chiusi nel proprio piccolo mondo, tormentati da ossessioni per il proprio corpo, manie di grandezza, di controllo, di accumulo, siamo spesso incapaci di dare un vero valore al denaro e soprattutto alla fatica di guadagnarlo.
I sogni si possono davvero realizzare con un bel gruzzoletto?
L’affetto, l’amicizia, l’amore si possono davvero comprare?
E se un giorno potessimo avere nelle tasche tutto ciò che vogliamo, saremmo ancora capaci di desiderare, di ardere, di innamorarci di qualcosa o di qualcuno?
Lo spettacolo fa parte di un progetto piu ampio, incentrato sul tema della ricchezza e della povertà, in particolare il rapporto e l’mmaginario che i ragazzi hanno col denaro.
 Al progetto collabora un équipe di psicologi, alcune associazioni di cooperazione internazionale ed alcune scuole del comune di Soresina (CR) che  organizzeranno un evento sul tema.

  • Scuola Primaria classi 3^ 4^ 5
  • Scuola Secondaria di I° grado classe 1^
  • Durata: 60 minuti circa

Martedì 19 dicembre 2006 ore 10
Mercoledì 20 dicembre 2009 ore 10

Accademia Perduta / Romagna Teatri
BANDIERA Ballata per una foglia
tratto dal racconto “Bandiera” di Mario Lodi
drammaturgia e regia di Claudio Casadio
con Mariolina Coppola e Maurizio Casali
allestimento scenico di Marcello Chiarenza 

Dieci anni dopo “Cipì”, Accademia Perduta incontra ancora Mario Lodi, scrittore per l’infanzia i cui racconti sono scaturiti dal rapporto con i bambini durante la sua lunga esperienza di maestro elementare.Il testo scelto da Claudio Casadio, che ne ha curato l’adattamento teatrale e la regia, è “Bandiera” tenera favola musicale sul ciclo delle stagioni che racconta la vita di una foglia di ciliegio, Bandiera appunto, che resiste imperterrita, attaccata al suo ramo, incurante dell’arrivo dell’inverno. Questa lotta impari con la natura vinta da Bandiera, durerà fino al nascere delle nuove foglioline, all’arrivo di una nuova stagione.
Tema dello spettacolo è la poesia della vita nella sua gioia e nella sua malinconia in una tenera e delicata accettazione del suo ciclo naturale.Lo spettacolo ricerca la trasformazione di un racconto in teatro conservandone e amplificandone il lato poetico e immaginifico.
Un suggestivo gioco di oggetti, creati da Marcello Chiarenza, crea uno spazio scenico dove un albero viene trasformato a vista dagli attori nel susseguirsi delle stagioni.La musica e le canzoni, eseguite dal vivo, creano la colonna sonora che accompagna la suggestione del racconto. Tecnica utilizzata: teatro d’attore – musica dal vivo 
  • Scuola Primaria
  • Durata: 55 minuti circa

Lunedì 22 gennaio 2007 ore 10

Teatro del Piccione 
LA PORTINAIA APOLLONIA

SCHEDA DIDATTICA
Gli approfondimenti didattici suggeriti dalla visione di questo spettacolo fanno riferimento ai seguenti temi: 

LA GUERRA: ogni giorno, seppur non volendo, la guerra entra in modo piu' o meno diretto nelle nostre case. Anche i bambini sono sottoposti al bombardamento mediatico o ai video giochi dove la violenza e' vista come un valore e una soluzione sempre piu' plausibile dei conflitti. Con tutta la delicatezza dovuta a uno spettacolo che si rivolge anche ai piu' piccoli, la storia di Daniel rende, attraverso lo spettacolo nella sua forma dal vivo, la dimensione umana e concreta di cio' che ormai sempre piu' spesso ci appare come puro evento virtuale, da subire passivamente senza alcuna possibilita' di riflessione e sostegno.
 

LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE:
Daniel e' un bambino Ebreo, ma Ebreo per un bambino è soltanto una parola. Daniel vive durante la seconda guerra mondiale, ma all'interno di una guerra piu' grossa di lui c'e' la guerra piccola, quotidiana, che va oltre le parole. Sono tutti quei piccoli gesti che accompagnano la vita del bambino : la mamma che in quanto ebrea lavora di nascosto perche' agli ebrei era proibito lavorare, il papa' che fugge per non essere catturato, il bambino che pur di non venire discriminato compie azioni di cui non e' convinto.In una societa' come la nostra che si caratterizza per l'ondata di flussi migratori, e' sempre piu' attuale il tema della discriminazione e della valorizzazione della propria identita' a partire dal rispetto della differenza, gia' dai primi anni di vita. 

 

IL PREGIUDIZIO: Cio' che e' non sempre e' cio' che appare. Limitandosi all'aspetto esteriore della portinaia Apollonia i bambini la marchiano come strega, senza in realta' darsi il tempo di conoscerla per quello che lei realmente e' e che si svela alla fine dello spettacolo, quando salva Daniel nascondendolo dai tedeschi. A quanti bambini e a quanti adulti e' capitato di stare da una parte o dall'altra? 

LE VIE DI FUGA: Anche in una situazione estrema come la guerra i bambini comunque trovano un modo di evadere, sia attraverso il gioco, sia attraverso il sogno (l'immagine mitica del padre lontano). In quante situazioni d'emergenza siamo riusciti anche noi nel nostro piccolo a trovare risorse inaspettate? 

IL VALORE DELLE COSE: durante un periodo cosi' pericoloso e povero ogni cosa assume un valore diverso  da cio' che siamo abituati a vivere. Il pane, la fame, il crescere in fretta, i capricci...  tutto cambia nella scala dei valori. Pur senza arrivare al caso estremo della guerra, a quanti sara' capitato di vivere una situazione particolare in cui si e' dovuto dare un peso diverso alle cose. 

  • Scuola Primaria classi 3^ 4^ 5
  • Scuola Secondaria di  I° grado  classe 1^
  • Durata: 60 minuti circa


Lunedì 29 gennaio 2007 ore 10

Dionisi Compagnia Teatrale 
PATATE
Una parola senza denti sulla guerra

di Renata Ciaravino
con Matilde Facheris, Silvia Gallerano, Carmen Pellegrinelli
Armonica cromatica Alberto Varaldo
Musiche Donato Biscione
Luci Laura Bresciani
Trucco Cristine Du-puys
Regia di Valeria Talenti
Assistente alla drammaturgia Viviana Salvati
Assistente alla regia Marta Arosio
Organizzazione Alessandra Maculan e Marina Belli  

La guerra vista dagli occhi di chi ‘allora’ era bambino e ora è anziano. Forse significa non la guerra raccontata dall’informazione e nemmeno quella  rielaborata dagli storici attraverso i documenti. Forse vuol dire la guerra vista dalla soggettiva del vissuto. Può ridare un’emozione reale a una parola che si è trasformata a volte in un’etichetta per chi è contro o per chi è a favore. Per ritornare a capire contro o a favore di cosa, veramente. Le storie raccontate nella guerra, significheranno alleati e nemici che moltiplicano i loro gesti e forse sorprendono per la crudezza o la pietà, per la malinconia o per la gioia che magari nonostante tutto si è provata negli anni della Guerre Mondiali. Perché quegli anni per alcuni anziani sono stati comunque gli anni della loro vita, e gli anni addirittura della loro infanzia. Ci sarà stata una quotidianità quindi, a volte violentata a volte resa estremamente intensa, anni di attesa o magari anni in cui comunque c’era il sapore della noia.Vita vera. A contatto a volte con la morte vera. Di questo con leggerezza e insieme con forza possiamo provare a parlare.
  • Classi terze scuola secondaria di primo grado
  • Scuola secondaria di secondo grado
  • Durata: 60 minuti circa

giovedì 1 marzo 2007 ore 10
venerdì 2 marzo 2007 ore 10

Teatro all’improvviso
GIGI
 
di Dario Moretti e Cristina Cazzola
con Dario Moretti, Cristina Cazzola, Bianca Papafava
Coreografie di Giorgio Rossimusiche di Jhon Zorn

La storia di Gigi è una metafora semplice e accessibile anche ai bambini più piccoli, per conoscere ed esplorare il mondo attraverso i sensi e gli elementi. Gigi, il Troll svedese nato dalle dita colorate di Dario Moretti, continua le sue avventure utilizzando la vista, l'udito, il tatto, l'olfatto e il gusto, ma in più dovrà immedesimarsi nell'acqua, nella terra e nel fuoco, per riuscire finalmente a crescere. Lo spettacolo sfrutta la semplicità della storia per raccontare attraverso il linguaggio della danza e dell'illustrazione, un viaggio che apparentemente è fantastico, ma che in realtà è molto vicino all'esperienza percettiva e sensoriale che quotidianamente il bambino vive. Una realtà che è un flusso di immagini, gesti e suoni che attraversano il bambino e lo fanno crescere.Il testo si basa sulla storia di Gigi Troll, riscritta e ridisegnata per una nuova edizione Franco Panini Ragazzi; racconta del viaggio di un folletto, che parte alla ricerca di una pozione magica.
 

Distinguere la medicina giusta è difficile, ma un mago aiuta Gigi trasformandolo in un animale diverso ogni volta che assaggia la pozione sbagliata. Mangiare o quantomeno assaggiare è il primo modo che abbiamo di conoscere il mondo. Ma una volta scoperto il mondo occorre anche relazionarsi ed è per questo che Gigi dovrà cercare una compagna, attraverso l'aria, l'acqua, la terra e il fuoco. Il potere evocativo, e il ritmo delle musiche di Zorn accompagnano il viaggio di Gigi come in un film, dove ogni suono crea nell'immaginario un nuovo ambiente, una nuova suggestione. Tecnica utilizzata: teatro visuale (proiezioni video in diretta), narrazione, danza

  • Scuola dell’Infanzia
  • Scuola Primaria classi 1^ e 2^
  • Durata: 50 minuti circa

Mercoledì 28 marzo 2007 ore 10
Giovedì 29 marzo 2007 ore 10

Ca’ Luogo D’Arte 
LA MIA VALLE
liberamente ispirato all’opera di Claude Ponti
Drammaturgia Marina Allegri
Regia di Maurizio Bercini
con Francesca Grisenti, Sara Zanella 

“ Ma tu fai sogni a colori o in bianco e nero?
E come fai a vederli se hai gli occhi chiusi?
E le tue figure perché hanno i bordi neri, per stare più sole?Perché dici che le parole sono recinti
E i bianchi tra le parole libertà?
E perché i tuoi fiumi non finiscono mai nel mare?
Va bene, troppa confusione…
Ricominciamo da capo…
C’era una volta una valle un luogo nel pensiero dove il colore e facile e leggero…” 

Incontrare Claude Ponti è stato per noi innanzitutto accarezzare i suoi libri, valutandone le dimensioni: bizzarre, fuori-misura, diverse…Poi l’abbiamo letto ai nostri figli la sera, e mostrato la mattina agli amici.
Alla fine è tornato ad essere un discorso privato, tra noi e lui…Quando un artista incontra un altro artista non può emularlo o riprodurlo o invidiarlo, può farlo suo, amando le visioni che gli provoca per poi tradirlo.
Tradire per onorare, per amplificare un’idea, dotandola di un altro sguardo.Abbiamo tradito Claude Ponti con uno spettacolo per bambini piccoli, pensato per spazi non teatrali, con una scenografia avvolgente, che tenga i bambini stretti, vicini, come a volerli far entrare nei disegni.Dare dimensione col teatro ai disegni di Claude Ponti è stato andare oltre la valle, oltre gli alberi, oltre le cascate,  ricreare la sua poesia senza risolvere, offrendola con un sapore di ospitalità vagamente giapponese che i suoi libri ci hanno evocato.
Far uscire i suoi disegni dalla pagina, dando loro spessore, volume, voce, musica, emozioni è stato dare vita ad una visione per poterla regalare a chi, i bambini, di visioni si ciba…Un mostrare che nulla voglia dimostrare se non la potenza rivoluzionaria dell’immaginazione. 
“ Certe volte non capisco proprio quello che mi dici…

Ma una cosa la so :
se è vero che la mia valle è piccola piccola
Dentro una valle più grande
Allora un giorno andrò a vedere…”

  • Scuola dell’Infanzia
  • Scuola Primaria            classi 1^ e 2^
  • Durata: 50 minuti circa

Giovedì 19 aprile 2007 ore 10
Venerdì 20 aprile 2007 ore 10

Ca’ Luogo D’Arte 
GNAM GNAM
Il latte dell’umana tenerezza
uno spettacolo teatrale per bambini, ragazzi e adulti
per un progetto di educazione alimentare 

la gente di teatro diede voce all’agricoltore.
lui era tempo che lo covava: un progetto!
uscire dal seminato...
lasciar perdere le barbabietole,
che gli erano venute a noia
(e non rendono un fico secco)
e buttarsi a seminare parole.
nasce cosi’ l’agric-attore e inizia la fine del terribile errore ortografico da sempre segnato in blu!
finalmente la riscossa: dell’agri-cultura.  

Si sono incontrati in campagna, tra i campi e le stalle: e lì è nata l’idea di parlare di cibo. Di parlarne con i propri figli, con i bambini e i ragazzi che da sempre incontravano nei teatri e in fattoria.
La gente di teatro ha colto lo sgomento dell’agricoltore che sapeva raccontare solo storie di latte e farina, e non conosceva gli ovetti con le sorpresine, i dinosauri fatti di prosciutto, i pinguini avvolti nel cioccolato...
L’agricoltore ha aperto la sua fattoria perchè la gente di teatro trovasse tra le sue mucche, vicino ai fienili ed infondo all’orto una nuova storia da raccontare. 
Così è nato “Gnam gnam, il latte dell’umana tenerezza” una piccola proposta per educare a non spalancare la bocca ed ingurgitare senza pensare ma a scegliere il nostro cibo. A compiere la più sacra tra le azioni che ci lega alla vita con consapevolezza ed un po’ di fame...“Gnam Gnam” si mangia... e si morde con rabbia chi propone ai bambini cibi speciali dalle mille forme e mille colori: come fossero piccole bestiole.
“Gnam gnam” parla alla pancia ed al cuore, parla di cibo per vivere. C’è un posto nel mondo dove di cibo non si parla, e il cuore sta in silenzio perchè la pancia è troppo vuota.
Gli autori di questo progetto hanno deciso di devolvere una parte dei proventi a favore dell’acquisto di “ceste basiche” contenenti alimenti di base per i bambini delle favelas di San Paolo in Brasile. 
  • Scuola Primaria            classi 1^ e 2^
  • Durata: 50 minuti circa

Giovedì 3 maggio 2007 ore 10
Venerdì 4 maggio 2007 ore 10

Erbamil 
ROBINSON & MAN FRIDAY
Spettacolo in lingua inglese liberamente tratto da“Robinson Crusoe” di Daniel Defoe e da“Venerdì o la vita selvaggia” di Michel Tournier 
con  Joseph Scicluna e Antonio Russo 
collaborazione di Johnny Haskins e Monica Pezzini 
regia di Fabio Comana  

Un classico della letteratura anglosassone, una bella e famosa storia come pretesto per avvicinare i ragazzi alla lingua inglese. Lo spettacolo è stato scritto con una particolare attenzione al livello di conoscenza dell’inglese dei ragazzi del 2° ciclo elementare e medie, in collaborazione con due insegnanti specializzati ed è interpretato da un attore di madre-lingua.La storia della relazione fra Robinson e man Friday diventa così l’occasione di un divertente rapporto di educazione linguistica: il naufrago inglese si affanna ad educare il selvaggio, elencando i nomi degli oggetti, mostrandogli comportamenti occidentali e buone maniere, tentando in vari modi di instaurare una comunicazione resa difficile dalla diversità del linguaggio ma anche delle culture.
Nascono così diverse situazioni, spesso comiche, che coinvolgono i giovanissimi spettatori in una spontanea identificazione con lo sforzo di apprendimento del maldestro allievo oppure con la paziente insistenza del suo istruttore.I suoni delle parole diventano via via più familiari e la comprensione delle situazioni è costantemente aiutata dalla sapiente mimica degli attori, fino a trovarsi immersi nella storia senza più preoccuparsi dell’inglese.Già, perchè lo spettacolo è tutt’altro che una fredda e didattica lezione di lingua straniera!
È soprattutto l’emozionante, appassionante ed attualissima storia dell’incontro/scontro fra due uomini appartenenti a culture molto distanti fra loro.Con un finale, volutamente distorto dall’originale di Defoe, in favore di un’auspicabile amicizia fondata sul reciproco rispetto.
  • Scuola Secondaria di  I° grado  Biennio Superiori
  • Durata: 60 minuti circa
 

Il Teatro Sociale ringrazia

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