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Marco Pandolfi & The Jacknives

concerto Blues
Marco Pandolfi & the Jacknives nascono da una esigenza fondamentale: suonare il blues senza compromessi.
L'obiettivo comune è quello di recuperare la tradizione del primo blues elettrico, con un suono scarno e viscerale da "ritorno alle origini" e il desiderio di rendere omaggio al feeling e all'energia dei maestri neri, evitando i soliti standards e i già-troppo-visti cliché del blues. Prediligono un approccio al suono all'insegna della dinamica più che del volume, e un repertorio basato oltre che sugli amati classici anche sulla riscoperta degli artisti meno conosciuti del blues degli anni '40, '50 e '60, proponendo anche materiale originale.
Fin da subito intraprendono un’intensa attività live, esibendosi in clubs e festivals di tutta Italia, Francia e Svizzera, e avendo l'opportunità di aprire i concerti di artisti quali Roomful Of Blues, Carey & Lurrie Bell, Lynwood Slim, Junior Watson, Brian Auger, Janiva Magness, Candye Kane, Corey Harris, Jeff Turmes, Alex Schultz, Sean Costello, Tom Principato, Nine Below Zero, Frank Goldwasser, Kid Ramos, Bob Corritore, The Mannish Boys ecc.
Hanno inoltre accompagnato musicisti americani quali PAUL OSCHER, BOB MARGOLIN, DAVID LEE DURHAM, RICHARD RAY FARRELL.
Nel 2004 registrano il disco d’esordio “Step Back Baby” che ottiene ottime recensioni in Italia e all'estero, ed è in programmazione nelle radio blues in USA (KUCI, Irvine-California), Francia (Radio 666, Caen-Francia), Belgio (Boom Boom Radio, Namur-Belgio), Danimarca e Italia. Il cd è inserito tra i migliori venti cd blues dell'anno 2004 dalla radio francese SWEET HOME CHICAGO. Nell’aprile 2005 l’interesse della critica francese porta la band ad esibirsi in Francia nei clubs di Lione, Parigi, Limoges ecc. I concerti della band riscuotono un notevole successo, ottenendo tra l’altro una recensione sulla prestigiosa rivista francese Soul Bag. In questo periodo accompagnano il sassofonista-armonicista Michael Peloquin (San Francisco, USA), mentre per due tournèe in Italia e Svizzera fungono da backup band per il cantante-chitarrista Richard Ray Farrell (New York, USA).
Nel 2005 i Jacknives vincono le selezioni promosse dall'Associazione Roots & Blues di Parma tra 62 bands italiane, ed hanno il compito di rappresentare l'Italia nel prestigioso contesto dell'INTERNATIONAL BLUES CHALLENGE 2006 (una sorta di "gara" tra gruppi di tutto il mondo che si tiene ogni anno negli USA a Memphis, sotto la guida della Blues Foundation, la più importante associazione promotrice del blues nel mondo). Per la prima volta nel 2006 con i Jacknives una band italiana entra nell’International Blues Challenge di Memphis. Durante la trasferta americana, la band ha avuto occasione di partecipare al leggendario programma radio King Biscuit Time di Helena (Arkansas), si è esibita al Ground Zero di Clarksdale (Mississippi) e nei locali di Beale Street di Memphis (Rum Boogie Cafè, ecc.), è stata in diretta televisiva sull’emittente Channel 3 (WREG). Step Back Baby è stato dichiarato dalla Blues Foundation il cd top seller durante la manifestazione. I Jacknives hanno anche l’occasione di suonare a Beale Street insieme a Bob Margolin, già chitarrista di Muddy Waters e attualmente uno degli esponenti di maggior rilievo dell’Old School Chicago Blues.
Di ritorno dagli Usa, i Jacknives entrano in studio e registrano il secondo disco, “Too Many Ways”, che riassume le esperienze di questi anni e contiene in gran parte materiale originale. Il cd viene presentato al Festival Rootsway 2006 dove i Jacknives hanno l’onore di accompagnare Paul Oscher per la prima esibizione italiana dal ’68, quando suonava nella Muddy Waters Band. Nell’estate accompagnano invece il grande cantante e chitarrista del Mississippi David Lee Durham in un breve tour tra Italia e Svizzera, e suonano insieme a Bob Margolin nella cornice del Bellinzona Blues Festival. Un brano tratto dal nuovo cd, “Depend On The Weather”, viene inserito in una compilation musicale allegata alla rivista “Experience” (Various Artists, “13 Roots’n’Blues Songs”, ed. Mattioli 1885) distribuita a livello nazionale. Il numero 9 della rivista è interamente dedicato al blues e il brano della band è l’unico di un gruppo europeo, che compare insieme ad artisti statunitensi quali Paul Oscher, Kenny Brown, Richard Johnston, David Lee Durham, ecc




marco pandolfi armonica e voce
Marco Pandolfi si è avvicinato al blues ascoltando i dischi di Muddy Waters.
Presente ormai da diversi anni sulla scena blues italiana, ha collaborato con alcune delle formazioni più conosciute, esibendosi in tutta Italia e all’estero.
La sua armonica è presente in decine di dischi (anche per la nota etichetta inglese Prestige, grazie alla collaborazione con il chitarrista Ruggero Robin). Negli anni ha partecipato ad alcuni dei più importanti festivals italiani ed europei (tra cui Deltablues Festival, UmbriaJazz, Darlington Blues Festival-UK), ed ha avuto l’opportunità di suonare insieme ad artisti quali Lurrie Bell, Roomful Of Blues, Bob Margolin, R.J. Mischo, Lynwood Slim, Janiva Magness, Alex Schultz, ecc.
E’ stato più volte in tour con Richard Ray Farrell, formando un affiatato duo che si è fatto apprezzare in Italia, Svizzera e Spagna. Si è esibito in trasmissioni radiofoniche (Radio Deejay, Radio Dimensione Suono, RadioUno RAI) e televisive (Deejay TV, Viva TV).
Pur essendo apprezzato per la sua versatilità, predilige da sempre il sound sporco e potente delle prime bands di Chicago Blues: i Jacknives, il progetto più personale di Marco Pandolfi, nascono proprio per dare vita a quel sound.


marco gisfredi chitarra
Marco Gisfredi si dedica al blues e alla chitarra nel 1992, affascinato dal suono dei maestri neri degli anni ’50 e ’60.
Nel ’97 entra nei Jr. Pitta & Junglebeat appena fondati dal bassista-cantante Max ‘Jr. Pitta’ Pitardi (già con i Dirty Hands). Con questa formazione registra un disco e tiene un'intensa attività live, anche di spalla a musicisti di fama internazionale come Louisiana Red, Corey Harris, Robben Ford, Nine Below Zero, ecc. Nel 2002 comincia a collaborare con Marco Pandolfi. Nascono così i Jacknives, gruppo nel quale può mettere a buon frutto la sua predisposizione ad accompagnare l’armonica e, più in generale, la sua passione per il blues elettrificato delle origini. In questi anni Marco Gisfredi ha avuto l’opportunita di apprendere l'arte del blues di prima mano accompagnando in tour in Italia vari artisti americani quali Lynwood Slim, Mark Hummel, Richard Ray Farrell, Michael Peloquin, J.Monque’D. Ha viaggiato a lungo negli Stati Uniti dove ha suonato insieme a musicisti del calibro di Bob Margolin, R.J.Mischo, Stephen Hodges (Tom Waits, Smashing Pumpkins), John Bazz (Blasters), Nick Moss, Janiva Magness, ecc.


federico patarnello batteria
Da sempre ha dedicato lo studio e la ricerca alla musica blues, nel tentativo di sviluppare uno stile creativo ma strettamente legato alla tradizione. Le numerose esibizioni live, compresa un’esperienza in California dove si è potuto confrontare con i migliori musicisti della West Coast, gli hanno permesso di affinare lo stile e la sensibilità per questo genere. Negli anni ha avuto l’opportunità di suonare con musicisti americani quali Bob Margolin, Richard Ray Farrell, Alex Schultz, e di frequentare importanti festivals dividendo il palco con artisti di fama internazionale (Carey Bell, Roomful Of Blues, ecc.).


luca bernard contrabbasso - basso elettrico
Si è formato sotto la guida di jazzisti ben conosciuti nel panorama internazionale (P.Leveratto, P.Ghetti), oltre che frequentando vari seminari (William Parker, Mark Ribot, Barre Phillips, Buster Williams, Siena Jazz). Ha militato in svariate formazioni ed ha svolto un’intensa attività dal vivo sia in Italia che all’estero, avendo l’opportunità di accompagnare noti musicisti in ambito jazz (Umberto Petrin, Garrison Fewell, Lewis Barnes) oltre che artisti blues di fama internazionale quali Bob Margolin, Candye Kane, Alex Schultz, ecc.
Ispirandosi ai contrabbassisti del primo Chicago Blues, del jazz e del R’n’B anni ‘40 e ’50, contribuisce a caratterizzare il suono del gruppo arricchendolo di sfumature swing.
 

Il Teatro Sociale ringrazia

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