Arlecchino servitore dei due padroni
Quando |
03/12/2007 dalle 21:00 alle 23:55 |
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Dove | Teatro Sociale di Soresina, ore 21 |
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di Carlo Goldoni
regia Giorgio Strehler ripresa da Ferruccio Soleri
con la collaborazione di Stefano De Luca
ingresso 3 Euro
L’Arlecchino rappresenta uno straordinario caso di longevità: lo spettacolo infatti è stato ripensato e restaurato almeno una dozzina di volte, mantenendo però sempre una continuità con l’originale. L’Arlecchino di oggi è lo spettacolo di gran lunga più rappresentato, il più rielaborato e pensato, il più amato dall’inizio con la sua capacità di conquistare il pubblico per la sua simpatia senza nessun ricatto storico o sentimentale. Ferruccio Soleri, Arlecchino da oltre quarant’anni, è un signore di una certa età che sotto la maschera perde i suoi anni, mostro di bravura quanto a tempi comici e divagazioni mimiche. La commedia di Goldoni è diventata simbolo della vittoria del teatro sul tempo, le sue scene firmate da Ezio Frigerio, sono essenziali e riempite dall’estro degli attori e da pochi elementi, come i candelabri, i paraventi, i bauli. Fra battute, intrighi e travisamenti di parole, patrimonio della Commedia dell’Arte, le prodezze e i pasticci di Arlecchino riescono ancora una volta a far ricongiungere gli amanti: Clarice con Silvio, Beatrice con Florindo e Arlecchino con Smeraldina. La mossa ingenua a ricca di magia che consiste nell’indossare una maschera e fingere, unita alla vitalità dell’acrobazia, l’allegria della beffa, la forza dell’intreccio, conducono a un lieto fine attraverso romanzesche ma credibili peripezie. La vitalità un po’ selvaggia della maschera viene distillata fino a farne una forma così nitida da poter valicare il carattere effimero dello spettacolo.
Quello che conquista è la figura di Arlecchino, adulto naїf con spirito da bambino che fa tenerezza anche alla società di oggi, rappresenta una delle più grandi metafore del teatro, per questo Strehler non si stancava mai di proporlo. E il pubblico di guardarlo.